Il prefetto di Napoli Andrea De Martino, nel rimproverare bruscamente il prete anti-camorra, don Patriciello, per aver chiamato «signora» la collega casertana, «ha sbagliato, ma chi è senza peccato scagli la prima pietra». Così il ministro dell'Interno ha commentato il comportamento del prefetto, dopo che la vicenda è rimbalzata all'attenzione dei media e dei social network. «Sicuramente c'è stato un errore, lo riconosciamo tutti e lui per primo», ha ribadito il ministro degli Interni rispondendo ad Andrea Ceccherini, presidente dell'Osservatorio permanente Giovani-Editori, che nei giorni scorsi aveva rivolto un appello pubblico alle istituzioni: «Per noi, che con il progetto "Il Quotidiano in Classe" lavoriamo con i ragazzi per rilanciare l'educazione civica, cenerentola della scuola, un video come quello del prefetto De Martino rende il compito ancora più in salita». «Nessuno - aveva detto Ceccherini in un'intervista alla Nazione - vorrebbe essere trattato come il prefetto di Napoli ha trattato il parroco di Caivano. Occorre indignarsi di fronte all'esplosione dell'arroganza da qualunque parte essa venga, a maggior ragione che mai quando essa giunge da chi istituzionalmente avrebbe il dovere di tutelare i più deboli, che invece umili».
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Il video: «Se io la chiamerei signore, lei come reagirebbe?»
IL PREFETTO DI NAPOLI UMILIA IL PARROCO DON PATRICIELLO - YouTubeL'episodio è avvenuto il 18 ottobre, durante un incontro in Prefettura per denunciare l'allarme sui rifiuti tossici nelle province di Napoli e Caserta. Una scena ripresa in un video che ha fatto il giro del web. Nel filmato si può cogliere chiaramente quanto detto quel giorno. Il parroco di Caivano (Napoli) prende la parola, ma senza rispettare l'etichetta: si rivolge al prefetto di Caserta, Carmela Pagano, chiamandola «signora» invece che «signora prefetto» come vorrebbe il protocollo. Per questo il motivo, il prete viene interrotto bruscamente dal prefetto di Napoli, Andrea De Martino: «Lei manca di rispetto per le istituzioni», dice il prefetto, e poi scivola sull'italiano: «Se io la chiamerei signore, lei come reagirebbe?». Poi De Martino si corregge: «Mi fa anche dimenticare l'italiano…».
Patriciello resta in un primo momento basito, e poi si scusa: «Non era mia intenzione offendere, mi spiace, non sono avvezzo a questi consessi, non volevo mancare di rispetto, perdonatemi tutti quanti, io sono un prete, un parroco di periferia...».
Il prete scrive una lettera al prefetto
Poi, la sera del 18 ottobre, don Patriciello annuncia di aver scritto una lettera al prefetto De Martino, nella quale si definisce «mortificato» per quanto accaduto.
«Sono appena ritornato a casa dopo l'incontro - scrive il sacerdote - mi sento tanto mortificato dalle sue parole gridate nei miei confronti e senza motivo davanti a un consesso così qualificato. Che dirle? Se a me, prete di periferia, è concesso di ignorare che chiamare semplicemente "signora", la signora Prefetto di Caserta fosse un'offesa tanto grave, non penso assolutamente che fosse concesso a lei, arrogarsi il diritto di umiliare un cittadino italiano colpevole di niente, presente in prefettura come volontario per dare il suo contributo alla lotta contro lo scempio dei rifiuti industriali interrati e bruciati nelle nostre campagne».
«Alla fine dell'incontro - continua la lettera - ho ricevuto la solidarietà di tante persone presenti all'increscioso episodio e la rassicurazione da parte della signora prefetto di Caserta che non si era sentita per niente offesa da me nell'essere chiamata "signora". Forse le sarà sfuggito che lei non era e non è un mio superiore. Mi dispiace. Tanto. Avrebbe certamente potuto consigliarmi di rivolgermi al prefetto di Caserta, chiamandola signora Prefetto. Avrei accolto immediatamente il suo consiglio».
Il caso rimbalza sui media, intervengono Saviano e De Magistris
Sono in molti a fare quadrato intorno al prete coraggio. «Da anni don Maurizio è presidio di legalità e umanità in terre difficilissime», ha detto Roberto Saviano, esortando il prefetto di Napoli, Andrea De Martino, a scusarsi con don Maurizio Patriciello. Altimenti, ha aggiunto Saviano, «bisognerà chiedere le sue dimissioni immediate».
Anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris si è schierato al fianco del prete anti-clan. «Ho visto il video e non credo affatto che don Patriciello nel chiamare signora il prefetto volesse offendere o farle perdere di prestigio perché sono uomini e donne a dare prestigio alle istituzioni. Se mi chiamano signore io non mi offendo perché essere signore è una cosa positiva».
In difesa di don Patriciello sono intervenuti, tra gli altri, Ambner de Iapinis, commissario straordinario dei Cristiano Popolari; i senatori del Pd Roberto della Seta e Francesco Ferrante (che hanno definito «indegno» il comportamento di De Martino). «Signori si nasce e De Martino non lo nacque. Cancellieri lo sanzioni», ha detto invece - annunciando un'interrogazione al ministro dell'Interno - il presidente vicario dei deputati Idv Fabio Evangelisti.
Ceccherini (Osservatorio Giovani-Editori): si chiude ferita aperta
«Le parole del ministro dell'Interno chiudono una ferita aperta», ha affermato il presidente dell'Osservatorio permanente Giovani-Editori, Andrea Ceccherini, che ha voluto pubblicamente ringraziare Cancellieri per aver risposto al suo appello pubblico: martedì il presidente dell'Osservatorio ha chiesto direttamente al ministro di intervenire pubblicamente, per «ristabilire quel rispetto reciproco tra Stato e cittadini, che è alla base del diritto di cittadinanza e che le immagini del video del prefetto di Napoli De Martino avevano leso». «Abbiamo un Signor Ministro, con la "S" maiuscola» ha aggiunto Ceccherini.
L'atteggiamento del prefetto De Martino nei confronti del parroco - ha sottolineato il presidente dell'Osservatorio - è sembrato molto eccessivo e ha riportato alla luce un problema importante, quello del rapporto tra cittadini e istituzioni. Per questo motivo Ceccherini, che con l'Osservatorio ha fatto dell'educazione alla cittadinanza dei giovani la sua mission, è subito intervenuto sulla vicenda.
De Martino: sono stato poco istituzionale
«Nel tono del mio intervento sono stato poco istituzionale, usando un tono che non riconosco nella mia indole, forse anche per stanchezza». Sono queste le parole pronunciate del prefetto di Napoli, Andrea De Martino, riferendosi all'episodio e parlando con i ragazzi delle scuole prima di una iniziativa anticamorra. «Ma avrei desiderato - ha aggiunto il prefetto - che il clima di considerazione reciproca al tavolo della riunione fosse stato riscontrato anche nei confronti della mia collega Prefetto di Caserta».
Io ne avrei di considerazioni personali.....ma lascio a voi i commenti......spero costruttivi e senza insulti.